La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo Seconda Sezione ha messo la sentenza 4 marzo 2014, Grande Stevens c. Italia, ric. n. 18640, 18647, 18663, 18668 e 18698/2010.
E’ una sentenza che potrebbe influenzare – e di molto – la giurisprudenza interna solo che si pensi al problema principale che essa pone e cioé quello dell’incompatibilità con il principio del ne bis in idem, consacrato all’art. 4 del Protocollo n.7 della Cedu, di quelle norme dello Stato italiano che per determinate materie prevedono, oltre alla sanzione penale, anche sanzioni amministrativo che sostanzialmente sono riconducibili alla materia penale.
La Corte di Cassazione ha subito redatto uno studio in data 8.5.2014 rel. n. 35/2014 dell’Ufficio del ruolo e del massimario Settore penale intitolato “CONSIDERAZIONI SUL PRINCIPIO DEL NE BIS IN IDEM NELLA RECENTE GIURISPRUDENZA EUROPEA: LA SENTENZA 4 MARZO 2014, GRANDE STEVENS E ALTRI CONTRO ITALIA” in cui analizza la pronuncia e ne valuta l’impatto sulla propria giurisprudenza.
Cliccando sul link di seguito é possibile scaricare e leggere questo interessantissimo studio
Cassazione ne bis in idem e CEDU 2014_Rel_pen_35
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